Per Hypermaremma, Maurizio Nannucci ha ideato ‘Ships that pass in the night’, un’inedita opera al neon che, dalla facciata della storica Rocca Aldobrandesca di Talamone, rispecchi la vicinanza dello spazio terrestre e la vastità del mare e del cielo. Di notte il mare sprofonda nelle tenebre, permettendoci di scorgere i bagliori luminosi di navi che passano al largo: veri bastimenti diretti verso porti lontani, o fantastiche navi dei sogni che attraversano le notti senza destinazione? Nannucci, attraverso il suo lavoro poetico, invita lo spettatore a rivolgere lo sguardo tra mare e terraferma, raccontando la storia universale della felicità dei naviganti nel rivedere la propria terra, la propria casa.
Maurizio Nannucci (Firenze, 1939) vive e lavora a Firenze e nel Südbaden (Germania).
Una delle più importanti figure della scena artistica internazionale degli ultimi decenni, ha posto al centro del proprio lavoro una cospicua serie di pratiche creative che vanno dal libro d’artista ai multipli, ai lavori sonori, alla fotografia e ai poster, fino alle numerose edizioni realizzate in collaborazione con altri artisti. Dalla metà degli anni sessanta a oggi, attraverso la pratica costante di più linguaggi espressivi, ha esteso il proprio campo di ricerca oltre ogni confine disciplinare.
A metà anni Sessanta Nannucci ha iniziato a esplorare le molteplici interrelazioni tra linguaggio, scrittura e immagini, ispirandosi a concetti e idee della linguistica, e utilizzando una vasta gamma di media: fotografia, video, libri d’artista, pubblicazioni e installazioni sonore. Nella sua ricerca Nannucci ha sviluppato un approccio inter-disciplinare aprendo una rete di collaborazioni nell’ambito dell’arte, dell’architettura e della poesia. Oltre al linguaggio, il suo interesse si rivolge fortemente al colore in tutte le sue manifestazioni. Già nel 1967 creava le sue prime “scritte” al neon, arricchendo il proprio lavoro di un’ulteriore dimensione di significato.
Le sue installazioni luminose colorate diffondono parole-immagini in un circuito liquido che fluisce tra colore, segno e significato. L’artista usa tubi di vetro colorato e luce fluorescente per indurre un affinamento della percezione visiva. La varietà di configurazioni luminose stimola chi osserva a vedere e interpretare sia il linguaggio che il contesto spaziale in cui interagisce in modo nuovo.
La documentazione della ricerca linguistica e delle esperienze con il colore sono alla base di una costante attività di scrittura che Nannucci ha raccolto in un’Anthology di testi in neon blu tuttora in progress (1967-2020…).
Dal 1974 al 1985 ha promosso le attività di Zona non-profit art space a Firenze e nel 1998 è stato tra i fondatori di Base / Progetti per l’arte. Nannucci svolge una intensa attività editoriale con le edizioni Exempla, Recorthings e Zona Archives, e ha curato con i documenti dell’archivio numerose mostre in musei, biblioteche e pubbliche istituzioni. Nei primi anni Novanta ha iniziato a collaborare con architetti come Fritz Auer, Mario Botta, Stephan Braunfels, Massimiliano Fuksas, Nicholas Grimshaw, Renzo Piano e ha realizzato diversi progetti per musei ed edifici pubblici. Maurizio Nannucci è stato più volte invitato alla Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel e alle biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul e Valencia. Le sue opere sono state presentate in oltre trecento tra musei e gallerie, e sono state acquisite da collezioni di tutto il mondo, tra cui la Fondazione Guggenheim di Venezia, la Staedtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, il Berliner Museen e la Kunstsammlung des Deutschen Bundestages a Berlino, il Maxxi a Roma, il Museum of Fine Arts di Boston, il Centre Georges Pompidou e CNAP di Parigi, Palazzo della Pilotta, Parma, City Life, Milano.
Testo critico di Lorenzo Bruni
Realizzato con il supporto e il patrocinio del Comune di Orbetello
Comunicato stampa Testi critici Intervista